PROPOSTE PER L’AUTOPRODUZIONE

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PROPOSTE PER L’AUTOPRODUZIONE

L’autoproduzione e distribuzione locale di energia da fonti rinnovabili sono oggi al centro dell’interesse in tutto il mondo, per le opportunità che si stanno aprendo di innovazione nella gestione energetica grazie all’ efficienza e alla riduzione dei costi delle tecnologie e delle reti.

In Italia questa prospettiva ha grandi potenzialità perché permette di valorizzare le risorse rinnovabili riducendo l’uso della rete, perché si avvicinano produzione e consumi, e consente di soddisfare i fabbisogni di energia elettrica e di calore negli edifici e nei territori creando valore e nuova occupazione. Inoltre aprendo a queste innovazioni si rende possibile lo spostamento dei consumi verso il vettore elettrico nonché un’innovazione integrata di fonti rinnovabili, mobilità elettrica, sistemi di accumulo.

Una grande novità alle porte è rappresentata dagli Articolo 21 e 22 della nuova proposta della Commissione Europea di modifica della direttiva in materia di rinnovabili. L’Articolo 21 della nuova proposta di direttiva (382/2016) stabilisce che deve essere ammesso l’autoconsumo di energia prodotta collettivamente da fonte rinnovabile all’interno dei condomini residenziali, delle aree commerciali, delle aree di servizi condivisi, ovvero dei sistemi qualificabili come sistemi di distribuzione chiusi (cioè unità di consumo industriali o commerciali limitrofe e con servizi energetici condivisi) e che ai fini dell’autoconsumo di energia i soggetti autoproduttori all’interno di tali sistemi devono essere considerati come un solo soggetto. Inoltre all’articolo si fissano riferimenti e diritti per la nascita di “Renewable energy communities”, che possono essere composte da cittadini, istituzioni locali, soggetti territoriali che cooperano nella generazione, distribuzione, accumulo o fornitura di energia da fonti rinnovabili.

Un Paese come l’Italia avrebbe tutto l’interesse a svolgere un ruolo da leader in questo processo di innovazione energetica distribuita. Ma per aprire a questo scenario occorre cambiare una situazione che, al momento, blocca gli interventi che vanno in questa direzione. Infatti il quadro normativo è oggi complicato e contradditorio e vieta la distribuzione locale di energia da fonti rinnovabili, nella grande maggioranza dei casi. Fanno eccezione alcuni Comuni delle Alpi dove, utilizzando una legge nata per le cooperative energetiche negli anni Venti, questa possibilità ha permesso innovazioni nella gestione delle reti e nella produzione da fonti rinnovabili di grandissimo interesse, con conseguente riduzione dei costi in bollettai.

Eppure, proprio il drastico calo degli investimenti in nuovi impianti da fonti rinnovabili e la 2 riduzione dei costi delle tecnologie dovrebbe convincere ad aprire spazi e opportunità nei territori. Le attuali limitazioni impediscono di dare uno sbocco concreto allo sviluppo di nuove tecnologie per la gestione attiva dei consumi elettrici, lo stoccaggio e le cd. smart grids, costituendo una grave zavorra alla ricerca e allo sviluppo industriale.

Scarica qui le proposte complete

PRESENTAZIONI

16 MAGGIO 2017

Presentazione Piattelli

Presentazione Sani

 14 APRILE 2016

Mariano Sidrach de Cardona Ortín – Foundacion Renovables

Rudi Rienzner – SocietàCooperativeAltoAdige