Nasce “C.E.R.S.”, la Rete delle Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali

Sarà lanciata il prossimo 16 dicembre, con un evento online, la Rete delle Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali (C.E.R.S.), promossa da Legambiente, dalla Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale di Napoli Est e dal Comune di Ferla.
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Nasce “C.E.R.S.”, la Rete delle Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali

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Un nuovo strumento che nasce dalla volontà, di tutte le realtà che in queste ore stanno aderendo alla rete, di costruire un’alleanza dal basso per la lotta alla povertà energetica. È questo l’obiettivo della Rete delle Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali, che vuole partire da contesti con forti criticità, sia ambientali che socioeconomiche, per costruire processi di partecipazione e innovazione sociale capaci di innescare un profondo cambiamento dei territori. 

L’evento potrà essere seguito online, a partire dalle 11:30, collegandosi ai canali YouTube e LinkedIn di Legambiente e alle pagine Facebook di Legambiente Campania e Comuni Rinnovabili

La Rete delle C.E.R.S. nasce dalle esperienze di successo della Comunità Energetica e Solidale di Napoli Est e della comunità energetica “Common Light” nel Comune di Ferla, in Sicilia. La prima, promossa da Legambiente Campania nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, in collaborazione con la Fondazione Famiglia di Maria e Fondazione Con il Sud, con l’obiettivo di portare benefici concreti a quaranta famiglie che vivono condizioni di disagio socioeconomico; la seconda è frutto dell’azione congiunta di Comune, Università di Catania e dei cittadini di Ferla, che dopo un percorso partecipato hanno aderito alla comunità energetica coniugando risparmio economico e sostenibilità ambientale. 

Ed è proprio a partire da queste buone pratiche che la Rete perseguirà la sua mission di favorire la transizione ecologica dei territori accompagnando la nascita delle Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali, fornendo strumenti di conoscenza e attuazione per perseguire concretamente giustizia climatica e sociale e favorire la nascita di processi virtuosi di economia civile in grado di aiutare le comunità a ridurre le disuguaglianze in un’ottica di equità e solidarietà sostenuta da infrastrutture sociali “competenti e appassionate”. 

Un contributo importante quello delle Comunità Energetiche in tema di lotta al cambiamento climatico, al sistema energetico, allo sviluppo economico nazionale ma, anche, in tema di povertà energetica. Infatti, secondo l’ultimo studio Elemens-Legambiente, queste possono portare riduzioni dei costi in bolletta fino al 25% per le utenze domestiche e condominiali e fino al 20% della spesa energetica di piccole e medie imprese, scuole, distretti artigiani e altri settori ancora. Un beneficio reale che non si limita a combattere il fenomeno della povertà energetica ma che può sostenere il rilancio delle attività imprenditoriali ma anche le istituzioni pubbliche, come le scuole, che grazie alla riduzione delle spese energetiche possono impiegare le risorse (e gli incentivi previsti) a scopo solidale, secondo le necessità individuate. 

Dal punto di vista energetico, ammonta a 17 GW la nuova potenza installabile al 2030, pari a circa il 30% degli obiettivi di decarbonizzazione del settore energetico fissati dall’attuale del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC). Un sistema che, anche grazie alle novità introdotte dal decreto FER II, può arrivare a creare oltre 19.000 posti di lavoro nel solo settore impiantistico, generando un valore aggiunto contabile di 2,2 miliardi di euro lungo l’intera filiera delle rinnovabili, oltre a un aumento del gettito fiscale, al netto delle detrazione, di 1,1 miliardi di euro dalle imprese coinvolte nella costruzione e nella manutenzione degli impianti, dall’IVA (per gli impianti di proprietà) e dalle royalties. Il tutto con un risparmio nelle emissioni di CO2 stimato in 47,1 milioni di tonnellate, sempre al 2030. 

Uno strumento che si rivolge a tutte le realtà sociali, dai grandi centri urbani ai piccoli Comuni, continuando con le scuole e le Università, sia nelle zone costiere che nelle aree interne. La progettazione di una Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale è legata indissolubilmente all’analisi delle criticità locali che individua le realtà maggiormente affette da disuguaglianze sociali ed economiche in modo da poterle superare, creando al contempo benefici ambientali e ritrovando quel senso di comunità oggi perduto. 

Per queste ragioni e con questi obiettivi, tutti i soggetti della Rete si impegnano a mettere a disposizione competenze e strumenti al fine di realizzare quante più C.E.R.S. in tutto il Paese, con particolare attenzione alle situazioni e ai luoghi del disagio. 

 

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Comunicato Stampa