Il Pastificio Sgambaro negli anni ’60 si espande con l’apertura dello stabilimento a Castello di Godego (TV), affiancando l’attività molitoria a quella della pastificazione, e, successivamente, la costruzione di un impianto di stoccaggio in Puglia, che permette un rapporto diretto con gli agricoltori per ottenere la migliore varietà di grano e assicura il controllo di filiera. A partire dagli anni ’90 ad oggi l’azienda sposa la filosofia dell’ecosostenibilità: si intensificano le collaborazioni con gli agricoltori per incrementare l’apporto proteico e la salubrità del grano; si avvicinano le coltivazioni al luogo di lavorazione; si razionalizza la logistica in modo da minimizzare gli sprechi, anche ponendo il molino adiacente al pastificio, abbattendo così le emissioni dovute ai trasporti; si avvia una gamma di prodotti interamente biologici; si studia il carico ambientale generato dal ciclo di vita dei prodotti, al fine di minimizzare emissioni e altri impatti ambientali (sforzi attestati dal conseguimento di certificazioni EPD – Environmental Product Declaration e Carbon Footprint per alcune linee). Sgambaro diventa il primo pastificio in Italia a certificare il prodotto fin dall’origine e ad ottenere la dicitura “100% Grano Duro Italiano DTP 061 e Km0”, conferita nel 2003 dall’ente Certificazioni Sicurezza Qualità Alimentare.
Sul fronte del bilancio energetico, l’Azienda ha scelto di approvvigionarsi esclusivamente da utility rinnovabili e pulite presenti sul territorio. Il fornitore di energia Trenta SpA (gruppo Dolomiti Energia) garantisce un approvvigionamento esclusivo da impianti alimentati da fonti rinnovabili, come attestato dalla certificazione G.O. (Garanzia di Origine). L’energia che alimenta i processi produttivi di pastificazione di Sgambaro proviene al 100% da impianti a fonte rinnovabile riconosciuti all’interno del disciplinare G.O, che ne attesta tracciabilità e conformità agli standard ambientali. Ciò contribuisce a fare di Sgambaro uno dei marchi di pasta a minor impatto ambientale in Italia. Ad oggi sono iscritte per Trenta SpA, nel sistema G.O., diverse centrali idroelettriche ubicate sul territorio trentino che hanno una produzione complessiva di oltre 3,5 TWh/anno. Completano la torta dei consumi di Sgambaro, dopo l’idroelettrico, il geotermico, l’eolico e le biomasse. L’azienda si è impegnata inoltre in due progetti di compensazione delle emissioni di CO2: uno con l’adozione di ettari di boschi in Veneto, l’altro con la tutela dell’ecosistema della Valle da Pesca della Laguna Veneta. Sgambaro ha sostenuto entrambi i progetti tramite l’acquisto di titoli di carbonio derivanti (il primo) dalla gestione responsabile del patrimonio forestale dei comuni di Luisiana e Mel e (il secondo) maturati attraverso un’innovativa tecnica di sequestro CO2 che richiede la salvaguardia del fragile ecosistema lacunare.
Pastificio Sgambaro
Pastificio Sgambaro