Si è chiusa alle ore 12:00 di oggi, 12 dicembre 2022, la consultazione pubblica sulla proposta di Decreto riguardante l’attuazione della disciplina per la regolamentazione degli incentivi per la condivisione dell’energia all’interno delle configurazioni di autoconsumo, singolo a distanza e collettivo, e delle comunità energetiche rinnovabili.
Seppure la maggior parte degli elementi essenziali proposti dal neo Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sono apparsi ragionevoli, a partire dall’individuazione della soglia del 70% di energia condivisa nella comunità energetica come elemento di discrimine fra la vendita dell’eccedenza e la cessione in ritiro dedicato al GSE con remunerazione massima fissata ad 80 €/MWh, corpose sono le richieste di integrazioni e approfondimenti inviate dalla Rete delle Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali in concerto con altre realtà italiane che seguono da vicino il tema.
Nel novero delle più rilevanti, vi sono le istanze di: ampliare il Decreto anche alla definizione degli incentivi per l’autoconsumo fisico, in modo da permettere ai soggetti interessati di valutare nello stesso momento la soluzione più congeniale rispetto alle proprie necessità; permettere l’ingresso ai nuovi incentivi agli impianti i cui lavori di realizzazione sono iniziati nel lasso di tempo che intercorre fra la pubblicazione del D. Lgs. 199/2021 e quella del decreto in esame, a cui si aggiunge la richiesta di includere anche i casi di revamping, ossia gli impianti di produzione giunti a fine vita e soggetti a completa sostituzione e ammodernamento delle componenti tecnologiche; definire il rapporto fra gli incentivi e le forme di finanziamento e bandi stanziati ed in via di stanziamento per le comunità energetiche, così come chiarire una volta per tutte se e in che modo i sistemi di accumulo e l’energia termica concorrono alla quantificazione dell’incentivo; introdurre fattori di correzione alla definizione dell’incentivo sulla base della tipologia e della taglia dell’impianto ed in relazione agli aspetti sociali e solidali incontrati dai progetti.
Ora non resta che attendere il MASE, che dovrà valutare i contributi arrivati e pubblicare in Gazzetta Ufficiale – si spera in tempi brevi – il testo definitivo del Decreto.
Alla formulazione delle sopracitate ed ulteriori istanze, consultabili cliccando qui, hanno contribuito: Legambiente, Rete delle Comunità Energetiche Rinnovabili e Soldali, Kyoto Club, Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale di Napoli Est, Coordinamento FREE (Fonti Rinnovabili e Efficienza Energetica), Comunità Energetica Rinnovabile Ricetto – CERRicetto, Comune di Tito, Associazione Culturale BLab, Forum Disuguaglianze e Diversità, Associazione Italiana Medici per l’Ambiente (ISDE Italia), Comune di Serrenti, Federazione per l’Economia del Bene Comune in Italia, Next – Nuova Economia per Tutti, ADICONSUM APS (Associazione Difesa Consumatori), Adesso Trieste, WWF Italia, Sisifo Società Benefit, Vivi Piano del Lago Sport SSD Srl, Comunità Energetica Rinnovabile Solisca, GECO – Green Energy Community, AESS – Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo e Sostenbile, Comune di San Giovanni Ilarione, Associazione Culturale Greenaccord Onlus, I Borghi Più Belli d’Italia, Associazione “Verso il Futuro”, Comune di Ferla, Comunità Energetica CommOn Light, Uncem, 3E S.r.l., Enercrissa S.r.l., Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale Critaro.