I punti di interesse naturalistico

PALE DI SAN MARTINO
Dal 2009 queste maestose ed eleganti montagne di corallo sono state dichiarate dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. La storia geologica delle Pale di San Martino ebbe inizio 300 milioni di anni fa: in un mare tranquillo e poco profondo enormi colonie di coralli si moltiplicarono fino a costruire scogliere di oltre mille metri di altezza. Dopo l’emersione, queste barriere coralline furono modellate dagli agenti atmosferici fino a definire le forme aguzze e taglienti che oggi caratterizzano il panorama. Il nome dolomia (quella delle Pale è per la precisione Dolomia dello Sciliar) è un omaggio allo scopritore, il marchese Déodat De Dolomieu, che nel 1.788 durante un viaggio nelle nostre montagne ne scoprì la composizione (doppio carbonato di calcio e magnesio).

LAGORAI E CIMA D’ASTA
Di fronte alle pallide pareti delle Pale di San Martino, si stagliano le rocce porfiriche del Lagorai e quelle granitiche di Cima d’Asta. La catena montuosa del Lagorai è lunga circa 70 chilometri e da Passo Rolle attraversa il Vanoi arrivando al monte Calisio nei pressi di Trento. Si tratta di luoghi pochissimo antropizzati, con mete sia per gli escursionisti medi sia per i grandi camminatori. Benché ormai quasi tutti raccolti, è ancora possibile imbattersi in proiettili, elmetti, medaglie e effetti personali dei soldati della Grande Guerra. Questo paesaggio alpino è ancora integro, modificato solo moderatamente dalle attività umane legate all’esbosco e all’alpeggio.

VETTE FELTRINE
La lunga catena montuosa che culmina con la spettacolare forma piramidale del monte Pavione è costituita dalle Vette Feltrine, che dividono il territorio dal confinante feltrino. Segnano il confine naturale tra due regioni, il Trentino e il Veneto e le due province di Trento e Belluno.

ALTOPIANO DELLE PALE
Situato nel settore centrale delle Pale di San Martino, l’altopiano si presenta come una distesa di rocce di circa 50 km² ad un’altitudine che oscilla tra i 2500-2800 metri s.l.m. Il paesaggio è molto suggestivo, quasi lunare. Si dice che questo luogo abbia ispirato Dino Buzzati nell’ambientazione del romanzo “Il deserto dei Tartari”. E’ possibile raggiungerlo a piedi partendo dall’abitato di San Martino di Castrozza, oppure, più comodamente, con la funivia Colverde-Rosetta.

VAL VENEGIA
La Val Venegia è una delle perle del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino. Questa dolce vallata di origine glaciale, che si estende nella parte alta del bacino del Travignolo, è un luogo davvero idilliaco caratterizzato da profumati pascoli alpini solcati da freschi ruscelli. Una piccola curiosità relativa al toponimo “Venegia”: deriva da “Venezia” poiché nei secoli passati i tronchi tagliati nella locale foresta di Juribrutto erano destinati ai cantieri della Serenissima.

VAL CANALI
La Val Canali è una delle valli più belle dell’intero panorama dolomitico grazie ad un ambiente incontaminato dal fascino irresistibile. È compresa tra i 1000 e i 2900 metri di quota circa, questi ultimi raggiunti dalle cime della parte finale delle Pale di San Martino che la attorniano, come il superbo “Sass Maor” o la monumentale “Canali”. All’imbocco della valle sono visibili le rovine di Castel Pietra, abitato in tempi ormai lontani dalla famiglia Welsperg, feudataria di Primiero al tempo sotto l’influenza tirolese.

LAGO DI CALAITA
Le Pale di San Martino si rispecchiano in questo piccolo lago alpino di origine naturale che si trova nella Valle del Lozen in un ampio pianoro che prende il nome di campigol del Doch. Oltre alla fauna ittica, si possono ammirare molti esemplari di animali tipici dell’arco alpino. Il laghetto è raggiungibile in auto attraverso la galleria della Totoga oppure attraverso il Passo Gobbera.

LAGHETTI DI COLBRICON
Inseriti in un suggestivo paesaggio alpino i laghetti di Colbricon si trovano tra il Passo Rolle e il Passo di Colbricon. Oltre che per le bellezze paesaggistiche che li circondano, i laghetti sono noti anche come sito di importanza storico-scientifica in quanto nei pressi sono stati scoperte tracce di una frequentazione preistorica risalente al Mesolitico. Sono raggiungibili comodamente e piedi (circa 30 min. di cammino) da Passo Rolle; per una passeggiata più impegnativa si può partire anche da Malga Ces.

VILLA WELSPERG
sede Parco Paneveggio, complesso di tre edifici risalente al 1853, la villa vera e propria, la chiesetta e il fienile, circondati, anzi immersi in un giardino, ai bordi di un grande prato-pascolo che, nella parte più bassa sfuma in una piccola ma interessante torbiera. Si trova in Val Canali (loc. Castelpietra comune di Tonadico)

CENTRO VISITATORI DI PANEVEGGIO
Circondato dalla famosa Foresta dei Violini, il centro ne racconta le caratteristiche. Inoltre presenta mostre riguardanti gli animali del bosco, soprattutto cervo e urogallo. Poco lontano un grande recinto ospita molti esemplari di cervi. Partono dal centro alcuni interessanti percorsi naturalistici. E’ situato lungo la statale che collega San Martino di Castrozza a Predazzo.

CENTRO VISITATORI DI SAN MARTINO DI CASTROZZA
Piccolo centro visitatori situato a San Martino di Castrozza. Ha come tema l’ambiente di alta montagna, la geologia delle Dolomiti e l’aquila, che è di casa fra le Pale di San Martino e il Lagorai.

ECOMUSEO DEL VANOI
L’Ecomuseo del Vanoi è un museo dello spazio, del tempo, della comunità e dei suoi saperi. La sua attività è  incentrata su 7 temi principali: acqua, sacro, mobilità, erba, legno, guerra e pietra e quindi sugli ambienti naturali e umani funzionali all’economia di sussistenza della Valle del Vanoi. Tre di questi temi (mobilità, erba, legno) sono sviluppati lungo il Sentiero Etnografico che si snoda da Caoria alla Malga Miesnotta di Sopra. Lungo il Sentiero non può mancare una visita al sentiero di Valzanca, una segheria veneziana ricostruita, e all’antico insediamento rurale dei Pradi de Tognola, per scoprire la concretezza di uno stile di vita scomparso. Tutte le iniziative portate avanti dall’Ecomuseo hanno il fine di perseguire uno sviluppo giusto e sostenibile.