Progetto GEOTERM: Cartografia Geotermica Provinciale

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Progetto GEOTERM: Cartografia Geotermica Provinciale

Le nuove normative indirizzano ad un sempre maggior incremento delle fonti rinnovabili in fase di progettazione energetica degli edifici nuovi e/o in quelli sottoposti a ristrutturazione. Tra le fonti rinnovabili, la soluzione geotermica rappresenta oggi una delle opzioni più valide per ridurre le emissioni clima-alteranti e migliorare l’efficienza energetica nella climatizzazione degli edifici. Al fine di valutare le effettive potenzialità della risorsa geotermica, nel dicembre 2016 il gruppo ARES della Fondazione Bruno Kessler, in collaborazione con il Servizio Geologico della Provincia Autonoma di Trento e il Dipartimento di Geoscienze dell’ Università degli Studi di Padova, ha presentato i risultati del progetto GEOTERM. L’attività di ricerca, partita nell’Ottobre 2013, ha avuto come principale obiettivo quello di caratterizzare l’idoneità e le potenzialità del territorio trentino ad ospitare diffusamente impianti di geoscambio a pompa di calore per la climatizzazione e di fornire, in forma cartografica, i risultati del lavoro.

La nuova Cartografia Geotermica Provinciale, ora disponibile in modalità WebGIS sul portale del Servizio Geologico, rappresenta un valido strumento progettuale per lo sviluppo responsabile e sostenibile di questa tecnologia. Numerose mappe ad elevata risoluzione spaziale, realizzate sulla base di parametri climatici, geologici ed idrogeologici, sono in grado di offrire agli utenti una valutazione sito-specifica dei fabbisogni energetici e della potenza termica per il riscaldamento, delle proprietà termofisiche e termo-idrogeologiche del sottosuolo (conducibilità termica, capacità termica, gradiente geotermico, temperatura e assetto termico ed idraulico delle falde superficiali). Tali mappature hanno permesso di valutare il potenziale di geoscambio per impianti a circuito chiuso con sonde geotermiche verticali, per impianti a circuito aperto e per l’accumulo di calore solare nel sottosuolo. Tale potenziale potrà essere inserito negli strumenti di pianificazione energetica sostenibile, sia a livello provinciale che a livello comunale (come ad esempio nei PAES e PAESC). La mappa del geoscambio  rappresenta non solo un valido strumento di supporto per la progettazione geotermica ma anche un contributo alla conoscenza e tutela del sottosuolo. Infatti, ogni possibile utilizzo del sottosuolo, nello specifico della risorsa geotermica, deve essere opportunamente disciplinato e deve prevedere una specifica analisi dell’impatto sull’ambiente sotterraneo, che può essere condotto solo con una adeguata conoscenza delle caratteristiche geologiche ed idrogeologiche locali, al fine di poterne garantire la eco-sostenibilità.