Fattoria della Piana

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Fattoria della Piana

La Società Agricola Fattoria della Piana, nel Comune di Candidoni (RC) ha effettuato un intervento di bonifica sostituendo i 1.080 mq di amianto dai tetti delle stalle con 660 moduli fotovoltaici per totali 200 kW di potenza. L’energia elettrica prodotta, circa 300.000 kWh/a garantisce, direttamente, il fabbisogno delle utenze elettriche aziendali, consentendo di abbattere i costi energetici, ed in particolare i consumi elettrici legati alla refrigerazione dei latticini.

Le stalle di Fattoria della Piana contano 900 capi: vacche frisone di alta genealogia e di razza bruna alpina. Visti gli elevati costi di smaltimento del siero residuo di produzione, del letame e dei liquami dei capi, l’Azienda ha realizzato anche un impianto a biogas di potenza 1 MW: le deiezioni animali vengono fatte fermentare in due digestori anaerobici di capienza totale pari a 7.500 mc. L’impianto a biogas genera annualmente oltre 8.000 MWh di energia elettrica e 3.300 MWh di energia termica. L’energia elettrica viene in maggior parte immessa nella rete pubblica ed è sufficiente a coprire il fabbisogno di oltre 2.900 famiglie mentre l’energia termica ottenuta viene utilizzata per i processi produttivi propri del caseificio nonché come fonte di riscaldamento dei locali, degli uffici e della foresteria aziendale. Tale lavorazione permette un risparmio di oltre 2.038 TEP e 4.455 tonnellate di CO2. Anche il digestato, residuo della fermentazione, viene utilizzato come fertilizzante ed inoltre si sta implementando la lavorazione di scarti delle arance e dei frantoi; ciò che prima era un problema in termini di costo di smaltimento ora è diventata una risorsa. Il biometano prodotto in eccedenza dall’impianto a biogas viene utilizzato per alimentare i 15 mezzi adibiti al trasporto e alle consegne dei prodotti finiti nonché alle lavorazioni agricole. Tale scelta comporta un notevole abbattimento dei costi dei carburanti. Si sta inoltre implementando una graduale sostituzione delle caldaie esistenti alimentate a gpl con nuove di maggiore potenza ed alimentate con il biometano autoprodotto. Infine un impianto di fitodepurazione delle acque reflue del caseificio ne permette il riutilizzo per l’irrigazione. Aver scelto di investire in tali soluzioni ha reso la cooperativa autosufficiente in termini di fabbisogno energetico, razionalizzazione dei consumi di acqua, eliminazione dei fertilizzanti minerali. Gli stessi agricoltori collegati alla cooperativa a fronte dei risparmi dei costi di produzione e della valorizzazione degli sprechi da parte dell’azienda vedono riconoscersi un 10% in più del costo di vendita del loro latte.