Il teleriscaldamento freddo sembra essere una possibile soluzione per riqualificare energeticamente gli impianti di produzione di calore di edifici, esistenti o da ristrutturare, utilizzando fonti energetiche rinnovabili un modo semplice, veloce e non invasivo. In particolari aree geografiche è infatti possibile utilizzare falde acquifere relativamente superficiali o reticoli di corsi d’acqua o ancora bacini naturali e pompe di calore a bassa, media o alta temperatura per soddisfare le esigenze termiche di piccoli o medi complessi edilizi. E’ il caso del Comune di Sale Marasino (BS) che per soddisfare le esigenze termiche del Polo scolastico composto dalla scuola elementare media, scuola materna, biblioteca e palazzetto dello sport, ha deciso di puntare proprio su questa nuova opportunità. Qui infatti una rete di teleriscaldamento freddo connessa a 3 pompe di calore alimentate da un bacino posto a 50 metri di profondità, per complessivi 300 kWt, soddisfa le esigenze termiche di un edificio del 1960 servito da radiatori in ghisa, un secondo edificio del 1975 fornito sia di radiatori in ghisa che pavimento radiante e un terzo edificio più recente del 2014 servito da pavimento radiante pari a 195 MWht. Il progetto interamente finanziato da Cogeme a richiesto un investimento di 131milia euro per la realizzazione dei pozzi geotermici e della rete di teleriscaldamento fredda e di 98mila euro per il revamping della centrale termica, consentendo un risparmio di oltre 38mila l’anno. L’innovazione di queste reti è nella possibilità di trasferire il calore prodotto attraverso le pompe di calore, direttamente alle centrali termiche da riqualificare poste al servizio di stabili esistenti, risolvendo le criticità legate all’utilizzo di queste tecnologie ad esempio nei centri storici, o in aree con pochi spazi comuni o con vincoli di tutela paesaggistica, storica o architettonica.