Nel cuore della Sicilia, a Caltagirone (CT), Renovo sta realizzando un progetto innovativo di bioeconomia circolare, ovvero un polo tecnologico composto da tre impianti integrati, all’insegna delle energie rinnovabili, della chimica verde e della logistica sostenibile. Grazie a questo progetto l’azienda si pone l’obiettivo di recuperare risorse preziose che vengono direttamente dal territorio siciliano: da una parte gli scarti agroindustriali delle arance, del carciofo, il cardo mariano, dall’altra il legno post-consumo che oggi viene conferito per lo smaltimento presso aziende del Nord Italia, con i conseguenti costi ambientale di trasporto.
Un progetto di economia circolare quindi, che parte dal territorio in favore del territorio stesso per generare valore economico, di impresa e sociale: il Polo promuove infatti l’inserimento lavorativo di personale svantaggiato, generando a regime circa 100 nuovi posti di lavoro, di cui parte dedicato alle fasce più svantaggiate.
In particolare il polo è composto da un impianto cogenerativo da 1 MWe e 4MWth alimentato con biomassa ottenuta dagli scarti agro-forestali raccolti entro un circuito di filiera corta, un impianto per la produzione di pallet pressati realizzati esclusivamente con legno post-utilizzo, ad un accordo con CONAI e da un impianto per l’estrazione di molecole chimiche organiche, sviluppato in collaborazione con il CNR, che consente di estrarre la pectina e il limonene dal pastazzo d’arance, uno scarto agroindustriale diffuso in Sicilia e che oggi richiede costi di smaltimento elevati.
Diversi i vantaggi generati, a partireda una corretta manutenzione delle aree boschive, oltre alla valorizzazione dei terreni marginali e degli scarti agroindustriali e al contributo nell’ambito della prevenzione degli incendi e del dissesto idrogeologico. Dal punto di vista climatico il polo dell’economia circolare genererà un risparmio di circa 33.000 ton/anno di CO2.