Cooperativa Agricola Colli Lucani

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Cooperativa Agricola Colli Lucani

Nel Comune di Picerno (PZ) la Cooperativa agricola Colli Lucani che si occupa di allevamento, lavorazione e commercializzazione di carni suine, ha realizzato un impianto a digestione anaerobica, che ha permesso di intraprendere una politica di riduzione degli impatti ambientali e allo stesso tempo migliorare la competitività attraverso l’opportunità di reddito che la produzione di energia da fonte rinnovabile garantisce. Tale progetto è stato possibile grazie al coinvolgimento della Legacoop di Basilicata, alla partecipazione della cooperativa CEMS e all’intervento di Coopfond e Cfi (Cooperazione Finanza Impresa). L’energia prodotta utilizzando il biometano ottenuto dalla digestione anaerobica dei liquami zootecnici, consente di mutare da “problema” a “risorsa” tutto il tema dei reflui e del loro utilizzo. Il sistema appena inaugurato e in fase di rodaggio permette di raccogliere i liquami zootecnici in apposite griglie presenti nelle stalle, che confluiscono mediante una tubazione direttamente nel digestore primario dove avviene la prima fermentazione e da qui in un secondo digestore. Il biometano prodotto, viene immesso in un gasometro che funge da serbatoio di alimentazione del generatore di energia. Tutto il processo avviene in modo anaerobico, quindi senza alcuna emissione gassosa in atmosfera. Il motore che produce l’energia è a metano Euro5 ed è in grado di produrre 350 kWhe. L’energia elettrica ottenuta contribuisce in parte al fabbisogno aziendale mentre l’eccedenza viene immessa in rete in qualità di energia da fonte rinnovabile ed ecosostenibile. Anche il calore prodotto sarà utilizzato a breve in un impianto adibito alla produzione di alimenti zootecnici destinati agli animali allevati. I residui di fine processo digestivo sono di due tipi: il digestato solido, confezionato e utilizzato in campo florovivaistico e ortofrutticolo come fertilizzante organico; il digestato liquido gestito nei processi agronomici aziendali consentendo una radicale diminuzione dell’acqua necessaria alla fertirrigazione. Gradualmente andranno in disuso tutti gli attuali sistemi di riscaldamento da combustione presenti nelle stalle e negli opifici. Il costo complessivo dell’investimento è stato di 2.500.000 euro il cui rientro è valutato in cinque anni.