Consorzio delle Comunalie Parmensi

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Consorzio delle Comunalie Parmensi

L’Italia è punteggiata da antiche comunità che fin dall’età medievale si adoperano per la salvaguardia del loro patrimonio agro-silvo-pastorale, oggi conosciuti come domini collettivi, e che la Legge riconosce per la loro funzione di uso civico mutualmente benefico del territorio, delle risorse naturali e culturali a cui sono legati. Tra questi il Consorzio delle Comunalie Parmense che funge da centro tecnico di progettazione per la maggior parte delle Comunalie del crinale emiliano.
Il Consorzio, dopo aver costruito una piccola centrale idroelettrica oltre 30 anni fa (1987) della potenza di 22 kW a servizio del vivaio di piante officinali a Casale di Albareto (PR), dal 2005 ha sviluppato una serie di progetti per la diffusione delle fonti rinnovabili. Tra questi, utilizzando le acque dello stesso Rio Barbigareccio, ha realizzato un mini impianto idroelettrico da 90 kW, posto più a valle del precedente, che grazie allo sfruttamento del salto già esistente e’ in grado di produrre 400.000 kWh/anno di energia elettrica, ceduta al GSE mediante il meccanismo del ritiro dedicato. A questo si affiancano altri due mini impinati idroelettrici, progettati e in parte costruiti dal Consorzio anche grazie ai fondi PSR 2007/2013, di proprietà delle Comunalie associate di Liveglia e Boschetto, da 30 kW e 20 kW, in grado di produrre complessivamente 300 MWh/a. Infine nel 2018 e’ in programma la realizzazione, nel territorio della Comunalia di Pontolo (Borgotaro), una mini centrale idroelettrica della potenza di circa 230 kW.
Sempre nel vivaio di Casale sono stati realizzati due impianti fotovoltaici della potenza di 11,40 e 19,24 kW in sostituzione delle coperture in amianto esistenti, in grado di produrre mediamente 10/12 e 15/17 MWh annui.
Un’ulteriore progetto che vede protagonista il Consorzio è quello riguardante fornitura calore all’ospedale di Borgo Val di Taro, grazie ad una caldaia a cippato, da 700 kWt, proveniente legno vergine dei boschi dell’alta Valtaro e Valceno. La sostituzione del metano con il cippato genera un risparmio di circa 40.000 euro anno, sostenendo la filiera locale di produzione. A questo si aggiunge la realizzazione di un gassificatore a biomasse da 45 kWe e 100 kWt, in grado di produrre circa 300 MWh/a di energia termica, utilizzata in parte nell’essiccatore del cippato necessario allo stesso impianto, in parte per asciugare il cippato destinato ai clienti, come l’Ospedale di Borgotaro.