Consorzio Agrorinasce

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Consorzio Agrorinasce

Il Consorzio Pubblico Agrorinasce nasce nel complesso agricolo denominato Ferrandelle in provincia di Caserta, in una porzione di una vasta area confiscata al noto camorrista Francesco Schiavone, detto Sandokan, assegnata in concessione dal Comune di S. Maria la Fossa. Qui è stato realizzato un impianto di digestione anaerobica, grazie ad un investimento complessivo di oltre 8 milioni di euro, promosso da Agrorinasce, d’intesa con l’Amministrazione Comunale di S. Maria La Fossa, in ragione della vocazione agricola e di allevamento del territorio di S. Maria La Fossa, ad altissima concentrazione di allevamenti bufalini (72 aziende) con migliaia di capi, e come risposta ad un problema ambientale ed economico per l’annoso problema dello smaltimento dei reflui zootecnici.

L’impianto di produzione da fonte rinnovabile si sviluppa su una superficie di circa 20.000 mq e produce biogas, risorsa da convertire in energia elettrica per mezzo di un cogeneratore da 999 kWe. E’ inoltre presente un impianto SBR per l’abbattimento dell’azoto attraverso un processo di denitrificazione e nitrificazione, in grado di ridurre del 60% il tenore dell’azoto presente nel digestato. Ad oggi, il concessionario Power Rinasce ha sottoscritto convenzioni con 35 aziende bufaline per un ritiro annuo di 100.000 tonnellate di liquame/letame, per un valore giornaliero di 270/300 tonnellate, pari a una produzione media giornaliera di energia elettrica di circa 22.000 kWhe, per una produzione annua di circa 7.326 MWh/anno.

Tutta l’energia elettrica prodotta, al netto degli autoconsumi, viene immessa in rete e ritirata dal GSE. I vantaggi nell’adottare un impianto di biogas si manifestano per l’intera collettività. I vantaggi si concretizzano nel miglioramento delle condizioni igienico-sanitario delle bufale e degli allevatori stessi, dato il continuo ricambio del letame presente in azienda. Per la collettività il vantaggio sta nell’interruzione degli sversamenti illegali ed insalubri, dunque una diminuzione dell’inquinamento da nitrati. Infine, La riduzione del tempo di permanenza del letame in azienda e la denitrificazione sono azioni che contribuiscono a mitigare l’effetto serra. L’impianto di biogas si inserisce, inoltre, in un complesso che comprende iI ‘Centro di educazione e documentazione ambientale (CEDA)’, intitolato a Pio La Torre, con annessa isola ecologica, per favorire la raccolta differenziata del Comune. Si tratta, senza dubbio, di uno dei più importanti investimenti pubblici e privati realizzati su un bene confiscato alle mafie in Italia. Il ‘Centro di documentazione ed educazione ambientale e isola ecologica Pio La Torre’, è stato finanziato dal Ministero dell’Interno PON Sicurezza Ob. Convergenza 2007-2013.