Caseificio Carioni

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Caseificio Carioni

In un’ottica di circular economy l’azienda Caseificio Carioni è dotata di due impianti a biogas gemelli, autorizzati nel 2010 (“Carioni 1”) e 2012 (“Carioni 2”) per una potenza di 999 kW + 999 kW elettrici, in grado di produrre 16.289.417 kWh/anno, ma che potenzialmente potrebbero produrre quantità superiori essendo dotati di post-digestori e già predisposti strutturalmente per un up-grade futuro al biometano. I due impianti sono alimentati con gli effluenti bovini aziendali, sottoprodotti acquistati sul mercato (crusche e simili) e insilati di cereali. Il primo impianto (“Carioni 1”) è alimentato anche con siero di latte quindi con una valorizzazione degli scarti di trasformazione contribuendo alla sostenibilità aziendale. L’azienda sta valutando la possibilità di recuperare l’energia termica degli impianti a biogas (acqua calda e fumi) per poter implementare anche un essiccatoio per i foraggi, un essiccatoio per l’essicazione/pellettizzazione dei digestati e recuperare il calore necessario per la climatizzazione e le cucine del futuro “Polo Carioni” (spaccio aziendale con ristorazione). I digestati, derivanti dalla fermentazione anaerobica, una volta subita la separazione solido-liquida per ridurne i volumi sono distribuiti interamente sui terreni aziendali contribuendo alla fertilizzazione organica, non essendo permessa quella chimica in regime biologico. Il separatore è alimentato con autoconsumo elettrico. La distribuzione in campo dei digestati è resa efficiente da un sistema ombelicale nel raggio di due chilometri dal centro aziendale, mentre a distanze più elevate il trasporto avviene con autobotti agricole dotate di interratori dei reflui per ridurre al minimo le emissioni in atmosfera.

La superficie agricola totale gestita dal gruppo Caseificio Carioni è di 720 ettari, in Pianura Padana, tra le province lombarde di Cremona, Milano e Lodi. La produzione in campagna è dal 2018 interamente biologica ed è in prevalenza a servizio degli allevamenti e delle successive trasformazioni lattiero-casearie. Le colture, coltivate in rotazione quinquennale su terreni irrigui a medio impasto, sono seminativi estivi (mais, girasole, sorgo) ed invernali (frumento, orzo, segale, pisello proteico), nonché colture foraggere poliennali (prati stabili ed erba medica). Le stalle producono solo latte biologico destinato in parte al caseificio aziendale che lo trasforma in formaggi freschi, molli e yogurt e in parte ceduto come “Alta Qualità”. I bovini allevati sono attualmente 560 capi in lattazione, con la proiezione nei prossimi anni di superare le mille unità produttive, rispettano sempre i regolamenti europei del biologico e del benessere animale. Le produzioni aziendali hanno ottenuto anche la certificazione Kosher.