Comunità Energetica del Pinerolese

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Comunità Energetica del Pinerolese

Il Polo Ecologico Integrato Acea Pinerolese, azienda pubblica piemontese, rappresenta un nuovo modello di sviluppo e di economia circolare composto da più impianti tra loro interconnessi che costituiscono l’innovativa linea di valorizzazione dei rifiuti organici. Esempio unico nel suo genere che integra ben 4 aree impiantistiche: il depuratore per il trattamento delle acque reflue di Pinerolo e dell’intera Val Chisone, un’area di pre-trattamento e digestione anaerobica dei rifiuti organici, un’area di compostaggio e la vicina discarica. In particolare la linea di trattamento dei rifiuti organici è un primo esempio di integrazione del trattamento anaerobico – aerobico della frazione umida dei rifiuti solidi urbani. Dal trattamento anaerobico dei rifiuti organici l’azienda produce biogas che viene interamente captato e digestato e poi trasformato in compost di alta qualità pronto per essere venduto ad agricoltori e floricoltori. Le acque necessarie al processo di digestione vengono prelevate dal vicino depuratore, evitando l’impiego di acqua potabile. Il biogas prodotto dalla digestione anaerobica, dal depuratore e dalla vicina discarica viene stoccato gasometro ed utilizzato nell’impianto di cogenerazione in grado di produrre energia termica in parte usata per il funzionamento dell’impianto e in parte per il teleriscaldamento di parte della Città di Pinerolo ed energia elettrica usata in parte dal Polo Ecologico per soddisfare i propri fabbisogni e in parte ceduta in rete. Nel dicembre 2014 è stata la prima realtà in Italia a produrre biometano da rifiuti organici e oggi in fase di potenziamento per passare dagli attuali 50-60 mc/ora a 300 mc/ora per una produzione anno di 2.500.000 mc di biometano per autotrazione attraverso l’immissione in rete.

AGGIORNAMENTO 2021

In Piemonte, il Consorzio Pinerolo Energia (CPE), insieme al Politecnico di Torino ed ACEA, sta ponendo le basi per realizzare una comunità energetica tra diversi comuni della città metropolitana di Torino che, già coinvolti nel progetto “Oil Free Zone Territorio Sostenibile”, hanno ridotto la produzione di energia da fonti fossili portando la loro capacità di autoproduzione energetica al 42%. L’obiettivo del progetto è puntare al 100%. Il nucleo di partenza della futura Comunità Energetica è costituito da utenti pubblici e privati ed in particolare dai Comuni di Cantalupa, Frossasco, Roletto, San Pietro Val Lemina, Scalenghe e Vigone con i rispettivi cittadini e da 5 aziende membri del Consorzio CPE tra le quali Acea Pinerolese Industriale (API) S.p.A. Saranno, inoltre, coinvolte diverse categorie di soggetti (consumer, prosumer, produttori), di utenze (aziende, utenti pubblici comunali e residenziali) e di tecnologie per la produzione di energie rinnovabili e non rinnovabili. Sono 162, tra pubblici e privati, gli impianti previsti in grado di soddisfare i fabbisogni energetici locali per una produzione di energia elettrica da rinnovabili di circa 16,9 GWh/anno. Tale contributo arriverà dall’impianto idroelettrico da 450 kW di Inverso Pinasca e da un impianto a biogas, generato dal trattamento dei rifiuti organici, in grado di produrre circa l’80% del fabbisogno energetico della comunità generando circa 10 milioni di metri cubi di biogas all’anno, da cui verranno prodotti circa 17,1 GWh/anno di energia

elettrica. 144 gli impianti fotovoltaici da 3 kW, ciascuno distribuiti tra le utenze private, per coprire il 3% dei fabbisogni insieme ad ulteriori 13 di proprietà pubblica e privata con una potenza variabile tra gli 8,4 kW a 62 kW. A questi si aggiunge un ulteriore impianto fotovoltaico, di proprietà

API, da 113 kW e in grado di produrre 114 MWh/anno circa.

Sul fronte termico, l’impianto di biogas, unico prosumer termico, è in grado di produrre 18,8 GWh/anno di energia termica, distribuendo la quota tra la rete di teleriscaldamento e le sedi della sua azienda. Il fabbisogno di energia termica soddisfatto con energie rinnovabili varia, in base all’immissione del contributo delle caldaie degli utenti privati nella rete, dal 10 al 24 %. La forma istituzionale prevista in fase di avvio è quella di una “Associazione Temporanea di Scopo” da trasformare poi in cooperativa.

Nel contesto della Oil Free Zone Territorio Sostenibile sono inoltre in fase di attuazione (entro i termini della legge 8/2020): una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) nel comune di Villar Pellice a partire da un impianto fotovoltaico, che coinvolge alcune utenze comunali e la ditta Crumière; una (fonte fotovoltaica) nel comune di Scalenghe che coinvolge alcune utenze comunali e alcune utenze private; oltre i termini dell’art. 42bis della legge 8/2020 ma in vista della legge di conversione della REDII è in progetto un’altra comunità energetica nel comune di Scalenghe, con fonte primaria biogas da deiezioni animali di un allevamento.

L’intenzione è quindi di federare le comunità energetiche in una Comunità di Comunità comprendente la Comunità del Pinerolese.